Il rapporto tra desiderio e infelicità

17/12/2014

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Presi per il PIL: un film che racconta la decrescita felice

03/09/2014

presiperilpilFuggire dalle ossessioni di una vita dedicata alla crescita dei consumi – e quindi del PIL – è possibile. Anzi, in tempi di crisi economica c’è chi se ne rende conto facendo di necessità virtù. La sorpresa, per molti, è che vivere con meno oggetti inutili attorno a sé non è poi così male. Altri, invece, lo hanno capito già da molto tempo, e hanno reso la propria vita paradossalmente più ricca. Da oggi, un film-documentario intitolato “Presi per il PIL” ci aiuta a riflettere, e soprattutto ci mostra il buon esempio di chi, senza atteggiamenti settari o auto compiaciuti, può mostrare la via verso un nuovo modo di vivere. Vai al sito del progetto …. (si può ordinare il DVD)


Uscire dall’economia

20/12/2012

bici-latouchePrima di ogni altra cosa, la decrescita è una provocazione, un grido che contesta l’invenzione stessa dell’economia. L’economia, infatti, come la sua controfigura «green» o il lavoro salariato, esiste solo in un orizzonte di senso, quello del capitalismo. È una ragione di speranza in questi tempi? Sì, in alcune città della Grecia e della Spagna, a differenza di quanto accaduto in Argentina dieci anni fa, pezzi di società che subiscono l’austerità hanno cominciato a incontrare gruppi che sperimentano forme di decrescita. Così inizia un articolo scritto da Serge Latouche ….


Latouche: “Così costruiremo una nuova società dell’abbondanza”

15/09/2012

Viviamo in una società della crescita. Cioè in una società dominata da un’economia che tende a lasciarsi assorbire dalla crescita fine a se stessa, obiettivo primordiale, se non unico, della vita. Proprio per questo la società del consumo è l’esito scontato di un mondo fondato su una tripla assenza di limite: nella produzione e dunque nel prelievo delle risorse rinnovabili e non rinnovabili, nella creazione di bisogni  –  e dunque di prodotti superflui e rifiuti  –  e nell’emissione di scorie e inquinamento (dell’aria, della terra e dell’acqua). Il cuore antropologico della società della crescita diventa allora la dipendenza dei suoi membri dal consumo.  Anteprima di una parte dell’intervento che lo studioso farà al ‘FestivalFilosofia’ di Modena, Carpi e Sassuolo. Leggi sul sito di Repubblica …


Il circolo delle 8 R

10/11/2011

Un progetto come la decrescita è certamente un progetto affascinante e condiviso da molti sognatori, ma quando si tratta di passare ai fatti, di concretizzarne i principi, è capace di spiazzarci, poiché minaccia le nostre comode e consolidate abitudini di consumatori acritici e pigri. In realtà basterebbero otto azionimolto semplici per avviare il cammino virtuoso verso uno sviluppo sostenibile, e per farlo è innanzitutto necessario “decrescere”, imparare a fare a meno del superfluo e iniziare a concepire lo spreco delle risorse come la più stupida e ingiusta delle azioni. Il circolo delle “otto R” di Serge Latouche identifica otto passi fondamentali da compiere per realizzare la Decrescita. Leggi l’articolo di Alberto Grieco …


Obsolescenza programmata: il motore segreto della nostra società di consumo

24/10/2011

OBSOLESCENZA PROGRAMMATA: beni progettati per “scadere”. Elettrodomestici, apparecchi tecnologici, automobili… ma anche vestiti e utensili. Tutto è progettato per durare il meno possibile, perché il mercato deve essere in continuo movimento. Ma i consumatori cominciano a prendere coscienza e cercano strade alternative (come la decrescita felice proposta da Serge Latouche). Ecco un interessante video in spagnolo e sottotitolato ITA.