Sì, una prosperità senza crescita è possibile

20/05/2015

prosperita-crescitaNel  libro pubblicato in inglese “Decrescita: Un Vocabolario per una Nuova Era” (“Degrowth, a vocabulary for a new era“, ancora non edito in Italia ndr), non solo si sostiene che la crescita economica stia diventando strutturalmente più difficile da perseguire nelle economie avanzate, ma anche che essa sia socialmente ed ecologicamente insostenibile. Il clima globale, il welfare, i vincoli sociali e più in generale tutti quegli elementi e valori che per varie epoche hanno resistito, sono ora sacrificati in nome di una nuova divinità rappresentata dalla crescita economica. Per saperne di più ….


I costi esterni ambientali dei settori dell’economia italiana

01/12/2013

costi-esterniLa classifica dell’intensità dei costi esterni ambientali dei settori dell’economia italiana realizzata nello studio di ECBA Project. Le attività economiche italiane generano mediamente 24 € di danni ambientali e sanitari dovuti alle emissioni in atmosfera, ogni 1000 € di valore aggiunto prodotto. Al primo posto i Servizi di trasporto e logistica. Chi è interessato, può leggere l’intero articolo ….


Settimana europea per la riduzione dei rifiuti 2013

24/11/2013

settimana_rifiuti-2013Sulla tematica degli sprechi, parte anche quest’anno un progetto che si propone di promuovere le buone pratiche ambientali legate alla riduzione dei rifiuti. Nell’edizione 2013, dal 16 al 24 novembre, saranno varie le associazioni italiane ed europee  coinvolte nella lotta agli sprechi, delineando anche varie iniziative collaterali, nel nostro paese come in Europa. Leggi l’articolo ….


Il terzo ritorno della marea nera nel Golfo del Messico

14/11/2012

Per la terza volta è comparso un velo di idrocarburi sul mare devastato, due anni fa, dal petrolio che uscì dal pozzo Macondo della Bp dopo l’incendio della piattaforma Deepwater Horizon: fu il peggior disastro nella storia dell’industria petrolifera. Il petrolio vicino a Macondo c’è e si vede. Evidentemente, da qualche parte c’è qualcosa che non va e, date l’entità della marea nera 2010 e le difficoltà che si incontrarono per arrestare il petrolio, non si tratta affatto di un problema di portata locale.  Leggi l’articolo su BlogEko …..


I dati dei cambiamenti climatici

21/10/2012

La Banca Mondiale ha messo a disposizione un portale sul cambiamento climatico, che utilizza un’interfaccia Google map, nel quale l’utente può scegliere un luogo e ricevere andamenti storici sul clima, stime sul cambiamento climatico e informazioni collegate al tema. Una volta selezionata l’area geografica di interesse si presenta infatti all’utente la possibilità di visualizzare sulla mappa i dati riferiti a clima, impatti e vulnerabilità. Leggi tutto l’articolo oppure vai al portale in lingua inglese.


Autunno, il collasso dei ghiacci artici si è fermato. Ma ci cambierà la vita.

22/09/2012

C’è una – una sola – buona notizia: da qualche giorno, nell’Artico è finalmente terminata la terrificante fusione estiva 2012 dei ghiacci: con l’autunno la banchisa torna ad ampliarsi.  Le cattive notizie invece sono numerose. Nessuno si aspettava una fusione così estesa, il precedente record minimo della banchisa stabilito nel 2007  è stato polverizzato e prevedibilmente si innescheranno reazioni a catena che influenzeranno pesantemente il clima del pianeta e ancor più dell’emisfero Nord. Le considerazioni si trovano sul BlogEko ….


Quando si esternalizzano i costi ambientali sulla collettività

01/09/2012

Secondo un rapporto di fine Novembre 2011 dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), l’inquinamento atmosferico generato dai  10.000 più grandi impianti inquinanti in Europa comporta dei costi per i cittadini europei compresi tra 102 € e 169 miliardi di euro all’anno (conteggi riferiti all’anno 2009), pari ad una quota compresa tra 200 e 330 euro all’anno a carico di ogni cittadino europeo. Leggi l’articolo su Rete clima …..


Catastrofi ambientali: il 2011 l’anno dei record

24/01/2012

820 disastri naturali, 380 miliardi di dollari di danni economici, 27.000 vittime: è questo il triste bilancio del 2011, annus horribilis dei disastri naturali. La stima arriva da Munich Re, una delle maggiori compagnie di assicurazioni del mondo, che ha calcolato i costi delle tragedie ambientali dagli anni ’80 a oggi. Per saperne di più ….


Pakistan: una nuova inondazione dopo quella del 2010

13/10/2011

Forse è per via del déjà-vu, ma i media italiani ne parlano poco o niente. Come un anno fa il Pakistan è devastato dalle alluvioni: stavolta colpiscono il Sud anzichè il Nord del Paese. I morti sono più del doppio, anche se l’area colpita è più ristretta.  Di anno in anno la frequenza dei disastri ambientali causati dai cambiamenti climatici mostrano la gravità del problema. Per saperne di più …..


Clima 2010, un anno terribile anche per i costi

16/09/2011

Le compagnie assicurative sono la lobby che per prima si è accorta della serietà della questione climatica e che da sempre fa pressioni affinché si riduca l’impatto del riscaldamento globale.Quello passato è stato un anno terribile in quanto a disastri naturali: il secondo per danni economici da quando le compagnie assicurative hanno iniziato a tenere il conto, nel 1980. Le catastrofi naturali nel 2010 sono state 960 e hanno causato perdite economiche per 150 miliardi di dollari mentre le compagnie assicurative hanno dovuto sborsare 37 miliardi. Leggi l’intero articolo ….